Molti di noi hanno sognato di viaggiare nei luoghi visitati dal fotografo ritrattista e documentarista Trupal Pandya. Ha esplorato diverse parti del mondo, spingendosi spesso oltre i confini della civiltà. Segui Trupal Pandya mentre percorre gli imponenti vulcani del Guatemala, instaurando connessioni profonde e realizzando splendidi ritratti con il nuovo Profoto A2, una luce leggera e portatile.
Trupal racconta il suo viaggio
Tra grotte piene di fumo a centinaia di metri sopra un lago tranquillo, cittadine dalle strade acciottolate e salite di montagne imponenti, il mio viaggio per immortalare la bellezza del Guatemala si è rivelato a dir poco impegnativo dal punto di vista fisico. Per questo motivo, viaggiare leggero e con l'attrezzatura giusta è stato fondamentale. Grazie al Profoto A2, una luce piccola e leggera, non ho mai dovuto scendere a compromessi per raggiungere location remote e catturare la bellezza naturale suggestiva e mozzafiato di questa terra e della sua gente.
Una luce piccola per viaggiare leggeri
Non importa se devo fare trekking a migliaia di metri di altezza, salire e scendere da imbarcazioni affollate o destreggiarmi in spazi chiusi e poco illuminati, cerco sempre di viaggiare leggero evitando attrezzature pesanti e ingombranti. Con il Profoto A2, una luce piccola ma potente delle dimensioni di una lattina, puoi scattare all'istante in qualsiasi spazio e ambiente. Quando scatto on location, spesso le persone non sono in posa e mi trovo di fronte a situazioni che non sono state pianificate, quindi devo essere sempre pronto. Per questo motivo, avere a disposizione un piccolo kit che mi consente di iniziare a fotografare in meno di 1 minuto è la soluzione ideale.
Fino alla fine delle strade e oltre
Ho intrapreso un viaggio straordinario per incontrare gli sciamani Maya locali e osservare e documentare la loro cultura e le loro pratiche. Questo viaggio mi ha portato a Panajachel, una cittadina con un porto lungo le meravigliose rive del lago Atitlan. All'improvviso la strada si è interrotta e intorno a me non c'erano altro che acqua e montagne, situazione che ha portato a una serie di interessanti considerazioni logistiche. Gestire grandi luci mentre si scatta su una barca in rapido movimento non è l'ideale, ma fortunatamente avevo il mio A2: le dimensioni e la forma hanno fatto sì che io potessi utilizzarlo senza alcuna difficoltà e, malgrado l'estrema compattezza della luce, non ho dovuto scendere a compromessi in termini di qualità o potenza. Inoltre, con l'aggiunta del Clic Softbox, la portabilità dell'A2 e la comodità di poterlo montare e smontare in un attimo mi hanno permesso di concentrare tutta la mia attenzione sul progetto senza dovermi preoccupare dell'attrezzatura.
In mezzo alle fiamme
I miei progetti mi obbligano ad affrontare condizioni estreme che, oltre a mettermi alla prova fisicamente e mentalmente, portano al limite la mia attrezzatura. Per questo motivo, tutto ciò che uso deve essere affidabile, resistente e ultraportatile. Cerco di comprendere lo stile di vita di persone che vivono a chilometri di distanza dalla civiltà e il mio approccio consiste nell'osservare innanzitutto le loro abitudini. Questo contribuisce a instaurare una maggiore fiducia e a creare connessioni profonde non solo con lo spettatore ma anche con i membri della comunità.
In alto, tra le ripide colline che circondano il lago, abbiamo deciso di approfondire i rituali e le cerimonie locali incontrando alcuni sciamani. In una grande grotta a picco sull'acqua ci siamo imbattuti in un gruppo di pellegrini che chiedevano aiuto e protezione in diversi ambiti della propria vita.
In quel momento, il fumo intrappolato ha iniziato a riempire la grotta, ponendomi di fronte a una sfida interessante per l'illuminazione: mi sono affidato alla mia luce pilota per regolare la messa a fuoco della fotocamera nello spazio poco illuminato e ho usato il Clic Grid per controllare la diffusione della luce attraverso il fumo denso. Durante il viaggio, ho assistito a una delle cerimonie più intense presso l'abitazione di una sciamana locale, nell'affollato quartiere di Panajachal; eseguiva i suoi rituali sotto una veranda chiusa, dove aveva eretto gli altari agli spiriti o, come li chiamano loro, Nahuales. Sono riuscito a catturare l'intensità di quel momento sul viso della sciamana: nei suoi occhi, nella posizione della bocca e nella postura vedevo chiaramente le tracce del duro lavoro e delle energie spese. Poter scattare velocemente utilizzando una luce con tempi di ricarica molto rapidi mi ha aiutato a cogliere i dettagli che hanno reso così bello condividere quello spazio con lei, sentendo l'eco di una pratica spirituale così concentrata.
"I don’t want to "take" your picture
I want to show you what I see
An offering
To remind you of the infinity of your being.
To hint
To point
Shoot, it is beautiful
And it's over in a flash
Something for the future it's a present from your past.
A memory of the mountains that life has given you to climb
A reminder of all you've conquered and surrendered in your life
That to see inside
To to journey towards see, look at what's upwards downwards heartwards soulwords
It's worth it."
– Max Stossel
L'aiuto di altre persone
Durante i miei viaggi più avventurosi, di solito mi affido a un setup semplice ma, pur utilizzando un'attrezzatura estremamente essenziale, ho comunque bisogno di aiuto. A prescindere che io viaggi da solo o con un amico o un familiare, c'è sempre qualcuno nella comunità che mi dà una mano. A volte si tratta di uno sconosciuto che incontro lungo la strada, altre della guida locale che mi presenta i suoi vicini, altre ancora di una persona che ho appena fotografato che si offre di aiutarmi a scattare la foto successiva. Spesso affido le luci e il mio sfondo bianco a persone che ho appena conosciuto e questo contribuisce a instaurare un legame più profondo non solo tra me e la mia squadra di tecnici improvvisata, ma anche con il soggetto dello scatto. Penso che invitare le persone a partecipare alla creazione di questi ritratti renda l'intera esperienza più ricca, perché lavoriamo tutti insieme per dare vita alla fotografia.
Rituale, natura, gentilezza e spirito
La mia missione è stata un successo e ho fatto ritorno da una terra di grande forza spirituale e comunitaria con un rinnovato vigore, il ricordo di connessioni umane profonde e immagini bellissime. Mi hanno colpito soprattutto l'intensità degli infuocati rituali Maya, la flora e la fauna rigogliose di questa terra mozzafiato, la gentilezza e lo spirito profondo delle persone che ho incontrato e la straordinaria potenza di un vulcano in eruzione ammirato da una montagna vicina. Grazie all'A2 mi sono addentrato negli spazi più angusti e sono riuscito a catturare il sudore e il volto lucido di una sciamana, sono salito a più di 3600 metri di altezza su un terreno vulcanico instabile e ho immortalato i volti stanchi ma speranzosi dei pellegrini che chiedevano l'aiuto degli sciamani, tutto questo con un'attrezzatura che potevo portare comodamente sulla schiena. Con queste scene ho creato delle composizioni che hanno lo scopo di testimoniare l'umanità delle persone che ho incontrato. Questo è l'obiettivo principale del mio lavoro, nonché l'elemento che preferisco mettere in risalto nelle mie fotografie.