Il fotografo commerciale e di moda Andy Hoang ha avuto un’idea davvero originale durante un suo recente lavoro con l’attrezzatura Profoto e la fotocamera Phase One: esplorare l’era del progresso tecnologico, in costante crescita, aggiungendo un tocco cyberpunk. Il suo obiettivo è tirare fuori quello che si cela nell’animo umano in un’epoca in cui ci si nasconde dietro uno schermo.
Dicci qualcosa in più di te: chi è Andy Hoang?
Sono un produttore/fotografo vietnamita di origini britanniche e vivo a Londra. Il mio stile fotografico è ispirato alla controcultura sovversiva inglese e alla bellezza anticonformista degli anni ’90.
Come sei entrato nel mondo dei flash e quando hai deciso di iniziare a utilizzarli?
In realtà sono entrato tardi nel mondo della fotografia. A vent’anni avevo bisogno di un lavoro e sono capitato per caso a un evento fotografico che puntava in modo massiccio su immagini ben illuminate, scattate in locali notturni bui o con scarsa illuminazione. Dopo un periodo di lavoro intenso durante il quale lavoravo sino a tardi anche nei weekend, volevo provare a scattare solo per divertirmi. Così ho chiesto a un mio parente di prestarmi il suo kit fotografico e gli speedlight per fare qualche foto a un amico in una location. Mi sono subito reso conto che il TTL abbinato a speedlight di fascia media non dava i risultati sperati in combinazione con la luce naturale. Ho imparato l’importanza della posizione oltre che delle tipologie di luce (intensa e morbida) e i rapporti di potenza. Così è esplosa la mia passione per la fotografia e quello è stato uno dei miei primi esperimenti con l’illuminazione.
Hai qualche consiglio per le persone che vogliono iniziare a utilizzare il flash? Com’è iniziato il tuo percorso?
Quando ho iniziato a sperimentare realmente con il flash nessuno poteva seguirmi, quindi ho dovuto capire da solo perché le immagini fossero sovraesposte o sottoesposte. Ho scoperto che cos’è una luce di riempimento e una luce principale. Ma non serve complicarsi inutilmente la vita perché siamo a noi a definire il livello di difficoltà. Di solito osservavo le immagini sulle riviste e mi chiedevo in che modo quei fotografi avessero utilizzato la luce, se fosse intensa o morbida o quale tipo di light shaping tool fosse stato utilizzato. Per capire questo aspetto della fotografia penso sia necessario studiare la differenza tra luce dura e morbida. Ad esempio i cieli tersi senza nuvole con un sole splendente offrono una luce intensa e dura, mentre un po’ di nubi passeggere creano una luce morbida. Per le luci artificiali il principio è lo stesso. La conoscenza di questi dettagli e la compensazione di base con il triangolo dell’esposizione (apertura, ISO, velocità di esposizione) possono contribuire notevolmente.
Oltre a questo, è molto utile sfogliare riviste, osservare le fotografie delle pubblicità quando si va a fare shopping e qualsiasi immagine che aiuti a capire in che modo lavorano i fotografi. Inoltre, i corsi online Profoto Academy sono uno strumento davvero pratico. Quando ho iniziato io non esisteva niente del genere ed è un vero peccato!
Quali sono i lati positivi e quelli negativi del lavoro con un team numeroso in studio? Raccontaci qualcosa di quello che avviene “Behind the scenes”.
La cosa migliore del lavoro di squadra è la possibilità di creare immagini fantastiche con tanti autori creativi. Si costruiscono rapporti talmente solidi da arricchire la tua creatività sul lungo termine. Quando ho iniziato a scattare, sul set ricoprivo diversi ruoli ma non puoi fare sempre tutto da solo, devi concentrarti sui tuoi punti di forza. Il tuo lavoro può davvero raggiungere livelli eccellenti se con te collaborano uno scenografo molto creativo, bravissimi parrucchieri, make-up artist e stilisti di talento.
Probabilmente il lato negativo sta nel fatto che a volte non tutti danno il massimo oppure esistono divergenze creative che nascono da mancanza di affinità o contrasti dovuti a manie di protagonismo, a cui fortunatamente non ho assistito spesso. Forse all’inizio ero molto ingenuo ma con il passare degli anni ho scelto di lavorare con persone di cui mi fido e che hanno una visione delle cose molto simile alla mia per quanto riguarda gli obiettivi finali.
Quali attrezzature hai utilizzato? Com’è andata?
Quel giorno ho utilizzato un mix di Profoto B10 e B10 Plus con una selezione di modificatori OCF, Softbox RFi e ombrelli. Senzautilizzare cavi di alimentazione, i pericoli relativi alla sicurezza e il rischio di fare passi falsi si riducono notevolmente e questo ha semplificato il mio lavoro durante gli shooting con attorno tante persone. Il design e il menu intuitivi sono davvero semplici da utilizzare e mi hanno permesso di risparmiare quel tempo che generalmente si impiega a capire come spostarsi tra i vari comandi. La Phase One XF ha funzionato perfettamente con le luci grazie al Profoto Air Remote integrato nella slitta.
Setup 1 - Rompere il ghiaccio
Questo era il nostro primo set della giornata. Rompere il ghiaccio fin dal primo sguardo è una fase chiave. Del resto la maggior parte delle volte non conosci i modelli dei tuoi scatti, ma devi creare comunque un’atmosfera spontanea per trarre il meglio dallo shooting. Grazie al cielo le nostre modelle si sono adattate rapidamente all’ambiente.
Ho usato un B10 e un B10 Plus con un softbox OCF Octa a sinistra e un Umbrella Deep Silver XL a destra con un diffusore. Sono stati posizionati in prossimità del soggetto per creare un’ombra più intensa sullo sfondo. La luce principale aveva un OCF Gel Kit che puntava verso diversi specchi rotti per donare un effetto di luce gelatinosa diffusa in superficie e sullo sfondo.
Setup 2 - Cogliere l’attimo creativo
Questo scatto è nato mentre il mio scenografo stava armeggiando con il gravity backdrop. Le modelle sapevano che mi trovavo dietro l’obiettivo e si sono messe subito in posa.
In questo scatto c’era un set con 4 luci. Un B10 conun Softbox OCF Octa puntato a 45 gradi in basso a sinistra, un B10 Plus con un OCF Gel Kit che faceva rimbalzare la luce contro gli specchi in modo decentrato, un B10 con un softbox OCF Strip 1x4 e un B10 Plus con un Umbrella Deep Silver XL e, infine, un diffusore sulla destra.
Setup 3 e 4 - Caratteristiche speciali in primo piano
Entrambi questi setup sono molto simili all’ultimo ma il mio obiettivo era aggiungere ancora più luce per far risaltare il piede ricoperto di argento di Coco. Quindi, abbiamo posizionato al centro di un tavolino basso un B10 Plus con un Softbox RFi Strip 1x4 per creare questo riempimento. L’OCF Gel Kit si è rivelato ancora una volta la luce principale: una luce rossa diffusa che rimbalzava dagli specchi in maniera appena decentrata.
Per concludere, quali sono secondo te i 3 suggerimenti più importanti per aspiranti fotografi di moda?
1. Non bisogna temere di sbagliare
Uno dei principali consigli che sento di dover dare è: non concentrate tutta la vostra attenzione solo su questo ma sulla fotografia in generale continuando a esercitarvi, senza temere di commettere errori. È meglio sbagliare quando si fa pratica piuttosto che quando ci si trova davanti a un cliente. Gli errori ci aiutano a imparare e migliorare.
2. Fare rete
Fare rete e socializzare con artisti che la pensano allo stesso modo, non solo per migliorare la vostra fiducia e arricchire la vostra creatività, ma anche per eventuali prospettive di carriera future. Io, ad esempio, ho ricevuto alcuni incarichi incontrando gente agli eventi o inviando un messaggio su Instagram. In fondo, non c’è niente da perdere: al massimo si rimedia un rifiuto e si prosegue per la propria strada.
3. Lavorare con gli altri
Non si è mai soli. Lavorare con gli altri è utile per migliorarsi. Cerca un team che gestisca aspetti come lo styling e il make-up permette di fare un salto di qualità al tuo lavoro. Non sei solo e più gente lavorerà con te, più visibilità avrà il tuo lavoro.