Alexvi è un fotografo cinese molto conosciuto. È il fotografo con cui Ang Lee collabora spesso in Cina e che documenta la vita quotidiana di Ozzy Osbourne. Inoltre, esegue shooting per registi, attori, cantanti e moltissimi personaggi famosi in Cina.
Alexvi, nato nel 1984, è un ambasciatore cinese di Profoto e ha un talento innato nell’equilibrare arte e marketing. Trae ispirazione dalla sua vita quotidiana che gli permette di lavorare su diverse prospettive, creando opere poco vistose ma profonde. In un certo senso, può essere considerato un artista piuttosto che un fotografo di moda.
È il fondatore di ASTUDIO e ha eseguito diversi scatti per copertine di varie riviste di moda e arte come Chinese GQ, Esquire, Bazaar Art, ELLEMEN e Traveller.
Nel 2015, il suo book fotografico “Lonely Planet” ha vinto il Photobook Awards dell’edizione Martin Parr al Lianzhou Foto Festival e a giugno 2016 il suo progetto “Peking Apartments” ha vinto il premio Fine Art Photography Awards a Londra. Oltre al suo lavoro di fotografo, Alexvi è anche direttore artistico e direttore della fotografia. Nel 2016, ha curato una mostra presso UCCA, una delle gallerie d’arte più famose della Cina. La mostra ha coinvolto nove artisti cinesi piuttosto influenti.
La copertina del numero di settembre di GQ China
Lo scorso giugno, la rivista GQ ha incaricato Alexvi di realizzare la copertina di settembre di GQ China con uno dei suoi scatti. Chi avesse visto il documentario “The September Issue” saprà che si tratta dell’edizione più importante e ricca dell’anno. Per i fotografi rappresenta un’enorme conferma di riconoscimento della propria abilità professionale.
Fin dalla prima edizione di GQ China, la copertina di settembre è diventata una tradizione perché presenta i dieci volti più influenti e potenti del mondo del business e dello spettacolo. Riunire questi personaggi famosi e sempre impegnati insieme nella stessa stanza è un’impresa non da poco.
Negli ultimi otto anni, GQ China ha fatto centro con diverse eccellenti composizioni e temi per le sue copertine, ma creare qualcosa come la classica foto di gruppo che Annie Leibovitz ha scattato per Vanity Fair non è affatto semplice.
Realizzazione dello scatto
Vicson, il direttore artistico di GQ China, ha avuto un’idea davvero divertente e coraggiosa: i dieci protagonisti della foto dovevano disporsi a cerchio e guardare verso il basso, ossia dove si trovava l’obiettivo della fotocamera. A causa delle varie distanze tra i soggetti e la fotocamera, si sarebbe creata una sorta di sovrapposizione tra i soggetti.
Per capire se l’idea fosse realizzabile, hanno provato prima con dieci membri dello staff, come modelli, per simulare lo scatto e identificare potenziali problemi. La luce era stata configurata in modo da imitare la luce naturale del sole posta di spalle ai soggetti, ma era necessario illuminare anche i volti di questi ultimi.
L’immagine completa sarebbe stata ripiegata due volte e divisa ulteriormente in tre sezioni evitando di creare linee di interruzione sui volti dei soggetti. Allo stesso tempo, l’immagine a grandezza intera doveva essere composta in maniera perfetta per essere richiusa.
Poiché l’immagine doveva sembrare reale, dando l’idea che tutti i soggetti fossero stati ritratti in un unico scatto, Alexvi doveva trovare la migliore lunghezza focale per disporli tutti in maniera differente garantendo, nel contempo, la prospettiva corretta. La scala dell’immagine finale sarebbe risultata di circa 1:2. Quindi ha fatto riferimento ai rapporti di prospettiva delle immagini campione della Hasselblad Xpan.
Alexvi avrebbe potuto mimare la visuale dall’alto regolando la distorsione della lente e l’angolo della fotocamera, permettendo ai soggetti di stare in posizione eretta. Tuttavia, dopo alcune riflessioni, ha deciso di sdraiarsi sul pavimento per creare un effetto ancora più teatrale con i soggetti che guardavano l’obiettivo verso il basso. Guardando la copertina, possiamo sicuramente apprezzarne la genialità, ma ciò che la gente vedeva dello scatto vero e proprio era una sorta di enorme “sandwich” in cui rientravano anche un fotografo e un riflettore.
La configurazione della luce e “il sandwich”
Dopo varie prove, Alexvi e il suo team hanno ideato questo esclusivo metodo di scatto: un Pro-8a direttamente al di sopra verso destra, un sun scrim 3x3 m e un RFi Softbox 5' Octa per rendere la luce più morbida.
Per assicurarsi che le figure fossero illuminate, hanno posizionato un board reflector bianco su Alexvi e tagliato un quadrato di 10 cm per la fotocamera. Come si evince dalla configurazione della luce, l’intera impostazione assomiglia a un sandwich.
Il progetto prevedeva lo shooting di 18 persone in piedi in punti diversi e, pertanto, lo studio doveva essere variabile. Quando lo spazio non era sufficientemente alto, Alexvi utilizzava due luci per illuminare uno sfondo bianco e lasciare che la luce si riflettesse in maniera uniforme. Contemporaneamente, ha posizionato una luce LED sul pavimento per migliorare la messa a fuoco.
Lo shooting è durato tre mesi durante i quali Alex è rimasto molto tempo sdraiato sul pavimento a scattare per giornate intere. Come ci ha raccontato lui stesso: “Non dimenticherò mai la sensazione di lavorare in posizione sdraiata perché scattare foto in piedi era davvero scomodo”.
I consigli di Alexvi per diventare fotografi ancora più bravi
Se devi realizzare un progetto complesso, assicurati di scattare una serie di foto di prova prima di cimentarti nello scatto vero e proprio. Quando lavori con persone che hanno poco tempo a disposizione, probabilmente non saranno i soggetti adatti a sperimentare. Quindi, assicurati di essere pronto.
Non limitarti a ciò che hai visto o sperimentato. Lasciati ispirare da ogni aspetto della tua vita e crea qualcosa di nuovo, qualcosa che nasca direttamente dalla tua immaginazione. La configurazione della luce a forma di grande sandwich non è esattamente il metodo più comune per un ritratto, ma rende benissimo l’idea quando osservi il risultato. I tuoi metodi di scatto non devono essere limitati dai riferimenti presi da altri. Osserva ciò che fanno gli altri ma poi guarda oltre. Osa e sii innovativo.
E ricorda: softbox di grandi dimensioni o softlight possono aiutare a imitare la luce di una giornata nuvolosa. Se non te ne intendi molto di illuminazione, pensa a quando la luce del sole filtra attraverso le nuvole e prova a riprodurre questo effetto.