John Russo è un fotografo di personaggi famosi da oltre 20 anni. Durante la sua carriera ha perfezionato il suo approccio alla luce e la sua capacità di entrare in sintonia con le persone. La combinazione di questi due elementi del suo lavoro è culminato nei meravigliosi ritratti alle celebrità. Per John, la migliore ricompensa “è sapere che le foto che scatto lasceranno un segno indelebile”.
Un classico senza tempo
La passione di John per la fotografia risale agli anni dell’infanzia, quando osservava suo padre mentre scattava foto a tutta la famiglia e capiva quanto amasse il suo lavoro. Mentre cresceva era sempre più affascinato dal mondo della fotografia e dai grandi fotografi che l’hanno rappresentata. Il lavoro di Herb Ritts, Bruce Weber e altri fotografi di ritratti aveva catturato il suo interesse e alimentato il suo desiderio di apprendere. Provando a emulare i ritratti di questi artisti, ha cercato di arrivare al loro livello.
E ci è riuscito. John ha creato il suo brand personale di ritratti che descrive come “pulito, classico e senza tempo”. Le sue immagini sono all’avanguardia e innovative. Inoltre, essendo una voce fuori dal coro, “incarna uno stile che resiste alla prova del tempo”.
Unicità
Tutti i ritratti di John sono unici nel loro genere. Mettere le persone a proprio agio davanti alla fotocamera permette di tirarne fuori il meglio e svelare il loro io più profondo. Nel tempo, John ha imparato a fornire le indicazioni essenziali ai suoi soggetti, guidandoli con la sua voce calda e melodica e comunicando con le mani e con gli occhi. Dedica tutto se stesso al momento dello scatto e alla persona che si trova di fronte a lui.
Prima di uno shooting, il team di John mette insieme una serie di scatti dei soggetti per vedere cosa è venuto bene, cosa no e come procedere con il moodboard. Cerca di mettere in luce la loro vita, i progetti e le passioni. Tra i talenti di John spicca anche la capacità di fornire indicazioni durante lo scatto, in modo che i soggetti siano preparati e si sentano attivamente coinvolti nel processo creativo.
La luce nei ritratti
La fase successiva di questo processo è decidere il pattern di illuminazione. Per ottenere diversi pattern di illuminazione e modellare la luce in vari modi per i suoi ritratti, John utilizza un’ampia gamma di modifier Profoto. Lo stile senza tempo e la mentalità moderna di John sono un connubio perfetto per Profoto, in quanto si concentra sulla qualità della luce e sull’innovazione. John utilizza Profoto fin dagli albori della sua carriera di fotografo e sottolinea che “non mi ha mai deluso”.
“Le variabili in gioco sono moltissime durante gli scatti”, spiega John. Quando deve decidere quale pattern di luce utilizzare, prende in considerazione la location e l’atmosfera, ma anche il sesso, l’età e le tonalità della pelle del suo soggetto. Potrebbe essere leggera e brillante per promuovere una commedia o più malinconica per un progetto teatrale o più cupo.
Uno degli obiettivi di John è far spiccare la personalità del soggetto in un ritratto e la sua scelta di pattern di luce fa parte di questo processo. Modellare la luce aiuta a dare forma alla storia della persona che si trova di fronte alla fotocamera, ossia tracciare e mettere in risalto il carattere del soggetto, ed è la chiave vincente degli affascinanti ritratti che l’hanno reso famoso.
Pattern di luce
John ha impostato lo shooting di Zach e Cara con un Profoto D2 e un Profoto Umbrella Deep Silver M, utilizzando un diffusore come luce principale. Come luce di riempimento ha utilizzato un altro D2 con un Profoto Softbox Octa 5’. Il successo di questa configurazione stava nel fatto che non era necessario cambiare la luce quando John regolava il pattern di illuminazione: si limitava a far spostare il soggetto.
John ha scelto una luce corta per il ritratto di Zach. La caratteristica luce corta, una tipologia di illuminazione cinematografica piuttosto famosa per l’effetto molto naturale dell’angolo di illuminazione, è caratterizzata dal fatto che il lato in ombra del volto è il più vicino alla fotocamera. Gran parte del viso è in ombra così il volto è più scolpito e aggiunge struttura. John l’ha scelta perché era un modo geniale per far risaltare i lineamenti di Zach.
Per gli shooting di Cara, una modella professionista, John ha scelto un’illuminazione ampia in cui il lato illuminato del volto è il più vicino alla fotocamera. Questo pattern di illuminazione mette in luce una parte più ampia del viso. In questo caso, John riteneva che mettesse in risalto i lineamenti marcati di Cara e la sua mandibola perfetta, oltre a enfatizzare i suoi meravigliosi occhi.
Ispirazione per gli altri
Uno dei lati più gratificanti del lavoro di John è ispirare gli altri, proprio come suo padre all’epoca ispirò lui. La passione di suo padre per il suo lavoro ha acceso la scintilla in John e oggi desidera trasmettere tutto questo ai fotografi emergenti.
Mentre ispira gli altri, John punta anche a migliorare costantemente le sue capacità. Il suo spirito creativo e comunicativo, unito alla semplicità di utilizzo e all’efficacia di Profoto, lo sfida a superare costantemente se stesso. Utilizzando la luce corretta, mostra i suoi soggetti nella loro luce migliore. Ogni ritratto che realizza racconta una storia e questa narrazione spinge chi ammira le sue opere a volerne sapere di più su ciò che si nasconde dietro lo scatto.
Copertine classiche
Luce corta
La luce corta si crea quando il lato del volto più lontano dalla fotocamera riceve la luce principale e il lato più vicino alla fotocamera riceve meno luce. Per questo ritratto di copertina dell’attrice Kate Beckinsale, John ha scelto un pattern di illuminazione corto perché lo riteneva più accattivante per la forma del suo viso.
Luce ampia
La luce ampia si crea quando il lato del volto rivolto verso la fotocamera è illuminato dalla maggior parte della luce. John ha quindi scelto un’illuminazione ampia per l’attore Ben Affleck così da accentuarne i lineamenti marcati.
Luce bipartita
Questo ritratto dell’attore e regista Tim Roth mostra un pattern di luce bipartita. John ha utilizzato una luce bipartita perché aveva in mente un concept con uno stile di luce più teatrale. Come indica anche il nome, questo pattern di luce divide il volto in due metà uguali, con un lato illuminato e l’altro in ombra. Viene utilizzato spesso per creare immagini teatrali, come il ritratto di un musicista o di un artista.
Luce di tipo loop
Il pattern di illuminazione di tipo loop, ossia ad ansa, illumina il soggetto a un’angolazione di circa 45 gradi davanti e sopra al soggetto. In questo modo si crea un’ansa un’ombra sul naso in un angolo fin sulla guancia del soggetto. È leggermente diretta perché la luce non è piatta ma gran parte del viso è comunque illuminata. Per questo ritratto di copertina di Bianca Balti per Harper’s Bazaar, John ha scelto un’illuminazione a loop aperto, semplicemente perché la riteneva adatta al bellissimo viso della modella.
Luce alla Rembrandt
L’illuminazione alla Rembrandt porta il nome del grande maestro perché la utilizzava spesso per i suoi autoritratti. L’obiettivo è creare un piccolo triangolo invertito di luce sulla guancia del soggetto, opposto alla fonte luminosa. Si tratta di un pattern di luce semplice ma di grande effetto. Per questo scatto di Matt Damon è stata utilizzata una luce Rembrandt. John adora questo pattern di illuminazione e il volto di Matt era perfetto per questa scelta.
Luce a farfalla
La luce a farfalla porta questo nome perché compare un’ombra a forma di farfalla sotto il naso quando la fonte luminosa principale viene posizionata sopra e direttamente dietro la fotocamera. Il fotografo scatta al di sotto della sorgente luminosa. Questo pattern di illuminazione viene utilizzato spesso per scatti di moda ma rappresenta un’ottima opzione anche per i soggetti più avanti con l’età che desiderano mimetizzare qualche ruga. Per questa copertina di moda di Harper’s Bazaar, John ha scelto un pattern di illuminazione a farfalla per ottenere l’effetto che l’editore di moda desiderava creare.
Cameraman: Tas Limur
Fotografo BTS: Justin Miller