Christoph Jorda e il suo team sfidano gli elementi e la gravità. Sospeso a 25 metri sopra una cascata isolata e infuriata su una fune spessa pochi centimetri, il team cattura immagini ricche di adrenalina.
Christoph Jorda è cresciuto a soli 30 minuti dalle Alpi. Non è quindi una sorpresa che, con una delle meraviglie della natura a un passo da casa, fin dalla giovane età si sia appassionato di sport all’aria aperta come sci, mountain bike e arrampicata.
La fotografia è un’attività praticata in famiglia e non c’è voluto molto tempo prima che anche Christoph abbia iniziato a utilizzare una fotocamera. Da quel momento, era inevitabile che l’appetito insaziabile per i grandi spazi all’aperto e la passione per la fotografia sarebbero convogliati in una carriera che ha portato Christoph a creare immagini straordinarie in alcune delle location più belle, aspre e spesso inospitali del mondo.
Per mettere alla prova il Profoto B1X, Christoph desiderava fare qualcosa di diverso, qualcosa che avrebbe spinto il B1X fino ai suoi limiti e creato un’immagine indelebile. Per una coincidenza fortuita, Christoph e un gruppo di amici stavano per intraprendere una gita fino a una gola stretta appena sotto un lago in Austria, a circa 30 km dal confine tedesco.
«Ogni anno facciamo una camminata sulla fune, è una specie di passione per noi, quindi è stato perfetto farla con il Profoto B1X.»
Questo tipo di scatti presenta molte sfide. Prima di tutto, arrivare alla location ha richiesto una camminata di 40 minuti tra i boschi con 50 kg di peso in ogni zaino ed è stato sicuramente un vantaggio che le tre unità B1X trasportate fossero incredibilmente leggere malgrado il flash così potente. Una volta sulla location, sistemare la fune si è rivelato difficile. «La qualità della roccia era piuttosto bassa e, per motivi di sicurezza, non abbiamo potuto scattare nella location che avevo in mente. Ci sono volute 12 ore per trovare un’altra location e fissare con il trapano i bulloni nella roccia per mettere in sicurezza la fune. A quel punto era troppo tardi per scattare quindi abbiamo dovuto campeggiare la notte sotto le stelle.»
Il giorno dopo ci siamo accorti che avevamo davvero trovato la location perfetta. Dal piccolo lago Plansee, sezione di un grande lago situato più in alto, scende una cascata per 238 metri che arriva in una gola rocciosa nel fiume Lech. Nella zona della cascata scelta dal team, le Stuibenfälle, la fune era posizionata a 25 metri da una piccola piscina.
È qui che Christoph ha catturato la sua prima immagine, scattando verso l’alto in direzione della fune in poliestere tesa sul baratro da sotto la linea d’acqua della piscina naturale, ma con la fotocamera protetta in una custodia esterna di plastica impermeabile.
Con un B1X posizionato vicino alla fotocamera per illuminare i massi sotto la superficie dell’acqua e l’altro a metà dell’altezza della cascata, nascosto dietro le rocce per illuminare Jakob che camminava sul filo, erano pronti a partire.
Il momento in cui Jakob si sposta lentamente lungo la fune spessa solo pochi centimetri è mozzafiato: il polso accelera, il boato dell’acqua riempie le orecchie, le braccia sono distese ben sapendo che un movimento sbagliato significherebbe un disastro; ma Jakob è impeccabile e lo scatto è perfetto.
Il primo aspetto che ha colpito Christoph è stato che il flash scattava coerentemente, anche se una delle unità Profoto B1X si trovava a più di 80 metri di distanza oscurata dalla roccia e circondata dall’acqua. L’altro aspetto che lo ha colpito è stata la potenza assoluta che il B1X poteva generare. «Essere in grado di scattare con velocità di esposizione rapide a metà giornata mi fornisce infinite possibilità.»
Successivamente il team si è spostato sopra la cascata. Prima di tutto, Christoph ha immortalato Jakob mentre camminava sulla fune, allontanandosi dalla fotocamera verso il sole brillante. Di conseguenza Jakob era praticamente una silhouette, perciò è stato posizionato dietro di lui un B1X con una luce morbida per illuminare e definire la sua schiena.
Poi ha immortalato Karin Doblander, anche lei appassionata di camminata sulla fune, da un angolo in alto indirizzato verso il basso oltre le rocce affiorate dall’acqua. Karin ha sangue freddo sulla fune: non soltanto ci ha camminato sopra, ma a un certo punto ha deciso di concedersi una pausa e stendersi.
Mentre camminava, l’assistente di Christoph teneva un B1X con un Magnum Reflector alla fine della fune, dirigendo la luce su di lei per separarla dal resto dello sfondo. «Il sole era abbastanza alto nel cielo, ma il B1X lo supera facilmente in potenza consentendo a Karin di risaltare rispetto alle tonalità dello sfondo.»
Per l’immagine principale, Christoph aveva bisogno di creare un’atmosfera più dark; quindi, per ingannare il tempo in cui la luce era ancora troppo brillante, ha scattato alcuni ritratti di Karin, Frans e Jakob. Voleva infatti creare un’atmosfera simile a quella dei sogni, con un soggetto estremamente a fuoco sugli occhi e il resto dell’immagine sempre meno a fuoco.
Per ottenere questo effetto ha posizionato un Profoto B1X, con uno Zoom Reflector montato sulla testa del flash, su ogni lato dei singoli membri del team. Con una lente da 85 mm sulla fotocamera con un f-stop di 1.4, Christoph ha potuto scattare ad una velocità di esposizione estremamente rapida. Il risultato è stato sorprendentemente intenso, forzando quasi l’osservatore a mantenere il contatto visivo con il soggetto.
Infine, la luce ha iniziato ad abbassarsi e il team ha dovuto muoversi rapidamente per cogliere l’immagine che Christoph aveva in mente.
Con la fotocamera montata su un treppiede sotto la cascata, aveva bisogno di tre flash Profoto B1X per dare forma alla luce esattamente come desiderava. Uno era nascosto dietro le rocce circa a metà dell’altezza della cascata, proprio sotto la linea. Il suo scopo era illuminare Jakob che sarebbe stato il prossimo a camminare sulla linea.
Il team ha posizionato gli altri due B1X in cima alla cascata, rivolti verso il basso. Il primo B1X ha conferito dettaglio e definizione alla superficie della roccia e movimento all’acqua rombante; il secondo ha separato Jakob dallo sfondo.
Una lunga esposizione sincronizzata per il secondo scatto ha consentito a Christoph di catturare un bel movimento nell’acqua mentre Jakob era congelato assolutamente a fuoco a metà della fune, incorniciato elegantemente dalle rocce e dall’acqua della cascata dietro di lui. È come se stesse fluttuando a mezz’aria. Christoph era entusiasta del risultato: «Il Profoto B1X mi ha consentito di catturare l’immagine che desideravo senza compromessi.»
È un’immagine al tempo stesso epica e drammatica, il connubio perfetto tra uno sportivo e grandiosi spazi all’aperto, la quintessenza di Christoph Jorda.
Adesso, camminiamo verso casa...