Un’acciaieria deserta nel cuore della notte: ecco dove il fotografo cinese Alexvi ha creato una connessione innovativa tra uomo e tecnologia.
Alexvi è un famoso fotografo di moda e ritratti di Pechino, noto per aver realizzato le copertine di riviste come GQ, Esquire e Vogue. Nel 2015, il suo book fotografico “Lonely Planet” ha vinto il Photobook Awards dell’edizione Martin Parr e il suo progetto in corso “Peking Apartments” ha vinto il premio Fine Art Photography Awards a Londra. Il suo traguardo più recente è stato la realizzazione di una creazione crossover per China House Vision a ottobre 2018, su invito del designer giapponese Kenya Hara.
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E’ inoltre ben conosciuto per l’approccio innovativo alla sua arte, che è probabilmente il risultato del suo esordio poco convenzionale nel settore. Ispirato da grandi fotografi quali Irving Penn e Richard Avedon, Alexvi è del tutto autodidatta e ha trasformato il suo interesse per la fotografia in una professione quando, poco prima del diploma, ha avuto la possibilità di scattare una fotografia per una rivista: da allora non si è più fermato.
Una visione futuristica
Quando Profoto ha chiesto ad Alexvi di provare il B10, ha colto al volo questa opportunità per fare un esperimento. “È molto compatto e leggero e desideravo trovare un luogo poco convenzionale per utilizzarlo”.
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L’idea di Alexvi era trovare un luogo in cui mostrare il futuro della tecnologia, toccando i temi della fantascienza e di una futura distopia. E sapeva qual era la location giusta. L’acciaieria Shijingshan fondata nel 1919 e ciò che è diventata oggi: il distretto di Shijingshan. Si tratta di una vasta area di oltre 10 milioni di metri quadrati, quasi una piccola cittadina. Dal 2010, però, le imponenti torri in cemento, le ciminiere e le fornaci di minerali ferrosi sono ferme, perché la Shougang Corporation, che ha rilevato l’acciaieria Shijingshan, ha spostato la produzione in una nuova struttura lontana dalla città. Shijingshan è così diventata una città fantasma: il palcoscenico distopico perfetto per dare vita all’idea creativa di Alexvi.
Una passione per l’innovazione
L’obiettivo di Alexvi era creare un collegamento tra lo spazio industriale distopico e i modelli in stile futuristico protagonisti della sua sessione di shooting, ma desiderava che questa connessione venisse stabilita interamente tramite la fotocamera, evitando i virtuosismi a posteriori di Photoshop, in modo da ottenere qualcosa di veramente autentico.
Per prima cosa, il set doveva essere assolutamente buio. Il fatto che Shijingshan fosse all’estremità occidentale di Pechino, a circa 30 km dal distretto commerciale centrale, è stato di grande aiuto: le luci della città erano sufficientemente distanti.
Alexvi ha posizionato un B10 dietro la modella per creare una luce di contorno che la facesse risaltare dallo sfondo e un altro B10 di fronte, impostato a metà della potenza del primo B10, con un OCF Softbox 2’ Octa a destra della fotocamera per ammorbidire la luce sul volto e sulla parte superiore del busto della modella.
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La chiave è la rapidità
Quando il flash scattava, la modella e l’assistente dell’illuminazione (che teneva il B10 dietro la modella) dovevano uscire velocemente dall’inquadratura, mentre l’otturatore restava aperto per altri dieci secondi. Grazie a questa esposizione prolungata modella e sfondo risultavano sovrapposti nell’immagine finale, creando quella sensazione di connessione che Alexvi desiderava.
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Alexvi ha utilizzato lo stesso approccio per le altre immagini, sperimentando con diversi sfondi, modelli e outfit e creando immagini che sembravano di un altro mondo, in parte di fantascienza dal tocco distopico e in parte steampunk.
“Per me, poter creare un’atmosfera o suscitare un’emozione con la luce è molto più gratificante che affidarsi in modo esagerato alle tecniche di post-produzione”, ha aggiunto Alexvi, “tutto questo è possibile grazie al B10, leggero e compatto, in qualsiasi location”.
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Alla fine, lo shooting nella periferia di Pechino si è rivelato un successo in tutto e per tutto, tranne che per un dettaglio. “Abbiamo realizzato lo shooting in piena estate e siamo stati attaccati dalle zanzare: non vedevano un banchetto così ricco da molto tempo”.
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